Ben 10 milioni di donne, tra i 14 e i 60 anni, subiscono molestie sessuali, oltre 500 mila stupri compiuti o tentati e circa 900 mila ricatti sul luogo di lavoro.
Allarmante il rapporto presentato nello scorso appuntamento parlamentare in vista della Giornata Europea contro la violenza sulle donne.
Il fatto ancora più sconcertante è che l’aumento del numero di denunce potrebbe non implicare obbligatoriamente la crescita del numero delle violenze, ciò significa che esiste una notevole quantità di “sommerso”, cioè di donne che ancora non hanno il coraggio di denunciare i fatti.
Una stima,purtroppo approssimativa, fa emergere che un terzo delle donne non parla con nessuno dell’accaduto. Circa 4 milioni di donne hanno subìto molestie fisiche, altrettante denunciano atti di esibizionismo e, altrettante ancora, denunciano pedinamenti. Oltre 5 milioni le telefonate con contenuti osceni ed intimidatori, quasi 5 milioni sono le donne che subiscono molestie verbali.
Circa il 60% delle molestie sessuali vengono per lo più commesse da estranei, per la strada circa il 20% , sui mezzi pubblici circa il 30 %, in discoteca o nei pub circa il 10%.
Gli stupri sono commessi solo in minoranza da persone estranee, il 4% circa, più spesso da amici , circa il 25%, conoscenti il 13% , dal fidanzato o ex fidanzato il 18%, da mariti o ex mariti 20%.
Solamente il 21% delle violenze sessuali avviene in strada, il 14% in auto, per il resto in casa propria o da amici o parenti.
Il 90% dei ricatti sul lavoro avvengono in fase di assunzione, cioè nel momento in cui le donne sono in maggiore difficoltà emotiva.
Subiscono maggiori ricatti le donne disoccupate, a seguire le lavoratrici dipendenti e le impiegate.
C’è però una nota positiva : negli ultimi 5 anni le molestie fisiche a scopo sessuale e gli stupri sono diminuiti, molto probabilmente grazie all’effetto dell’azione dei centri anti-violenza, per le novità legislative e per l’approccio diverso ai fatti da parte delle donne.
E’ però emerso un problema da non sottovalutare e cioè lo scarso monitoraggio del coniuge violento “allontanato”, e da tempo si parla di stanziare fondi per un adeguato monitoraggio di situazioni simili e a tutela delle donne vittime di violenza domestica. Basti pensare che solo in Francia ogni 4 giorni si verifica il decesso di una donna a causa delle percosse subite dal compagno.
La violenza non può essere sconfitta se non diviene una priorità di tutti e a tutti i livelli.
(Adattamento e revisione del testo a cura di Giorgio Pannitto)
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